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L'area archeologica di Norchia (VT)

Tesi di Laurea
Valorizzazione del castello adiacente al complesso del castrum medievale nel settore occidentale del pianoro
 

Il castello medievale di Norchia comprende due strutture collegate ma ben distinte: il castello vero e proprio, posto a nord, e un recinto fortificato con annessa torre che si può chiamare convenzionalmente castelletto. Entrambi sono difesi da due fossati agli estremi e due fossati interni. L’inizio del borgo fotificato (castrum) avveniva dopo il primo fossato, ben più profondo degli altri e controllato da una camera ipogea attraverso cui si accedeva al recinto. Il castelletto si può definire come un recinto murato posto a guardia dell’ingresso. Si possono individuare al suo interno due aree: un’area d’ingresso e una platea più alta su cui si fondava la torre servita da una rampa che correva a ridosso del muro. Al di sotto di tale area vi era una camera ipogea preesistente riutilizzata in età medievale, come punto di controllo del versante del Pile.Attraverso i due fossati interni, oggi facilmente percorribili, si arrivava all’ingresso del castello vero e proprio, protetto da un corridoio laterale in salita probabilmente ipetrale. L’accesso da nord invece era preceduto da un ponte levatoio e da saracinesche che miglioravano la difesa in caso di un eventuale assedio. L’area del castello era caratterizzata da una grande corte che permetteva l’accesso ad un corpo di fabbrica a più piani destinato ad abitazioni, stalle e depositi. Dalla corte si accedeva inoltre al mastio, una torre che dominava in altezza tutto il pianoro e che rappresentava l’ultimo baluardo del padrone del castello in caso di assedio. I ruderi visibili ci dimostrano che il lato nord era, per ragioni orografiche, maggiormente difeso e che il mastio costituiva un punto di comunicazione con la torre del castelletto ed un punto di osservazione per gli accessi al recinto interno del castello.

 

LA GENESI PROGETTUALE

L’idea che sta alla base della struttura lignea è quella di voler utilizzare un materiale che si adattasse bene al contesto naturalistico che caratterizza il sito archeologico.Nell’avvicinarsi a questo luogo si percepisce fin da subito di essere immersi in una vegetazione che domina e sovrasta quasi completamente i resti ancora oggi visibili. Nel corso dello studio progettuale sul contesto nei punti in cui il sito è morfologicamente più ostile si è deciso di mantenere, per quanto possibile, il carattere originario del luogo; mentre laddove il sito si prestava meglio alla realizzazione di opere nuove si è deciso di suggerire dei percorsi per evitare di rendere dispersiva la visita dell’istmo.Il legno con la sua essenzialità e purezza aiuta a non contrastare e sopratutto a non deturpare il luogo e quello che esso trasmette al visitatore.Gli interventi sono dettati dal desiderio di restituire, a colui che decide di incamminarsi su questo pianoro colmo di storia, le volumetrie, l’immagine, la sensazione e la presenza architettonica di ciò che “viveva” durante il periodo medievale. Entrambi ideati mediante lo stesso sistema costruttivo, i progetti hanno una duplice funzione: quella di porta d’accesso e di punto di osservazione privilegiato per quanto riguarda il mastio del castello e la torre del castelletto. Tale struttura è costituita da listelli verticali e orizzontali incrociati che, solidali tra loro per mezzo di barre di acciaio, costituisco un vero e proprio telaio strutturale. La struttura per intero vive grazie alla “complicità” di tutti i suoi elementi compresi i gradini realizzati in un unico pezzo, sagomato per incastrarsi perfettamente con i correnti verticali.

 

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